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Il 6 maggio un sit-in per ricordare Maria Chindamo, vittima di un barbaro ed efferato assassinio

L’imprenditrice 44enne di Laureana di Borrello uccisa dalla 'ndrangheta e il suo corpo dato in pasto ai maiali e i resti ossei triturati con un trattore cingolato

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LIMBADI (Rc) – Nell’ottavo anniversario del barbaro ed efferato assassinio di Maria Chindamo che ricorrerà il prossimo 6 maggio, la Fondazione Girolamo Tripodi parteciperà, in Contrada Montalto di Limbadi, al sit-in organizzato dai familiari di Maria Chindamo e dal Comitato promotore davanti a quelle che furono le terre di proprietà della giovane donna, vittima di una violenza mafiosa che è stata tra le più brutali e criminali che siano avvenute.

Maria Chindamo è stata infatti uccisa dalla ‘ndrangheta e il suo corpo dato in pasto ai maiali e i resti ossei triturati con un trattore cingolato.

L’imprenditrice 44enne di Laureana di Borrello era particolarmente odiata: a lei i familiari del marito imputavano il suicidio dello stesso, che non accettava la fine della loro relazione, mentre i clan non sopportavano, d’altra parte, che da sola gestisse i terreni in un territorio completamente controllato dalle cosche.

Maria, quindi, andava cancellata per sempre. Ad emettere la sua condanna a morte il tribunale clandestino della ‘ndrangheta.

«La maniera migliore per onorare la memoria di Maria Chindamo – spiega la Fondazione Girolamo Tripodi – è non far cadere mai nel dimenticatoio questa vicenda terribile che grida vendetta e che fa emergere il grande valore e la grande dignità della storia di Maria che non si è mai piegata e ha difeso le sue scelte liberamente assunte con coraggio e determinazione», fa sapere la fondazione.

«La nostra partecipazione – aggiunge – vuole ribadire l’importanza della scelta che abbiamo recentemente compiuto come Fondazione Girolamo Tripodi, quando il 16 marzo scorso abbiamo conferito a Maria Chindamo alla memoria il Premio Girolamo Tripodi per la legalità.

Peraltro, quella cerimonia avvenne, per una fortunata coincidenza, nella stessa giornata di apertura del processo davanti alla Corte d’Assise di Catanzaro che ci auguriamo finalmente vada avanti e si concluda con la ferma condanna dei mandanti e degli esecutori del crimine orrendo di cui si sono macchiati.

Con questo spirito saremo presenti a Limbadi, per chiedere verità e giustizia per Maria Chindamo e per riaffermare il nostro impegno per la legalità e per costruire una Calabria migliore».

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