Una foto della vittima

Sabrina Dell’Agostino, 46enne di Ardenno, provincia di Sondrio, si era suicidatalo scorso anno, dopo che il giudice le aveva tolto la custodia dei figli, mentre la donna era vittima delle violenze da parte del suo compagno. La Procura di Sondrio ha chiuso le indagini a carico dell’uomo, 55enne, che ora è accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e stalking.

«Voglio che le mie ‘scarpette rosse’ non restino ancora inascoltate» Aveva scritto Sabrina al pubblico ministero, che implorava aiuto per le continue violenze da parte del marito.

Sabrina, che sosteneva di subire continue violenze da parte del marito, aveva già tentato una volta di togliersi la vita. Addirittura, la donna, vittima di violenza sessuale, sarebbe stata anche costretta a sniffare cocaina dal marito.
Dunque, arrivata sull’orlo della disperazione, nell’ottobre del 2020, la 46enne aveva simulato un suicidio con i fornelli del gas: all’interno della casa, tuttavia, c’erano anche i suoi due bambini. Così, dopo quell’episodio, Sabrina è stata sottoposta a una misura restrittiva e indagata per tentato duplice omicidio nei confronti dei bimbi. Il giudice le aveva inoltre tolto la custodia dei figli.

Purtroppo, nel maggio del 2022, il tentativo di suicidio divenne realtà: Sabrina fu ritrovata morta impiccata nella sua cantina.

L’avvocato Valentina Baruffi ha sposato la causa di Sabrina, sostenendo che la donna fosse da sempre ostaggio delle violenze del marito. I magistrati hanno dunque chiesto il rinvio a giudizio per Marco Piccagnoni, 55 anni, ora accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e stalking. La legale ha parlato della vicenda in un’intervista rilasciata a Il Giorno, spiegando anche che avrebbe voluto che l’uomo venisse giudicato anche in quanto responsabile della morte della compagna: per il legale si tratta di un tipico caso di morte in conseguenza di un altro reato.

«I bambini erano la sua unica ragione di vita e le erano stati tolti, in occasione di quel finto tentativo di suicidio quando però aveva le finestre aperte, rubinetto gas subito chiuso, corrente staccata da lei e piccoli spinti ad uscire dall’alloggio per chiedere aiuto ai vicini».

Le violenze sono andate avanti e gli appelli di Sabrina sono rimasti inascoltati: così la donna ha deciso di togliersi la vita. La speranza dell’avvocato è che, almeno da lassù, Sabrina possa ottenere giustizia.

 

Articolo PrecedenteIn 30 finiscono al Pronto soccorso dopo l’abbuffata di Pasqua
Prossimo ArticoloConvegno sulla rigenerazione rurale a Santa Maria del Cedro