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A Rende, gli infermieri Opi parlano di “Medicina Narrativa nei percorsi clinici e terapeutici”

La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura

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RENDE (Cs) – Sabato 20 aprile, dalle 9 in poi, gli infermieri Opi di Cosenza, discuteranno di una delle tematiche più attuali del momento. “La Medicina Narrativa nei percorsi clinici e terapeutici”, questo il titolo del convegno che avrà luogo a Rende, all’hotel San Francesco.
«La Medicina Narrativa è un metodo clinico-assistenziale basato su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Narrare e raccontare le storie di malattia, serve a comunicare in maniera adeguata i vissuti emotivi in relazione alla malattia e diventa per la persona malata un fattore di trattamento terapeutico», si legge nella presentazione dell’evento. Responsabili Scientifici sono la Dott.ssa Angela Greco e la dott.ssa Divina Maida. 
«L’articolo quattro del nostro codice deontologico dice che il tempo di relazione è tempo di cura dando un significato enorme alla narrazione ed al vissuto della persona ed è comunque esemplificativo rispetto a ciò di cui discuteremo», spiega il presidente dell’Opi, Fausto Sposato.
Altro elemento cardine è «l’empatia su cui si basa l’orientamento dei pazienti ed anche degli operatori, che contribuisce a stabilire una connessione profonda ed un legame più intenso per poi trasmettere tutte le relative informazioni al sistema terapeutico”’, anticipa Sposato.
«I pazienti vengono a tenere un diario, a scrivere quella che è la propria esperienza. Uno strumento fondamentale – per gli infermieri Opi – per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di tutti quelli che intervengono nella malattia e nel processo di cura. Una visione più completa, orientata al paziente, con tanti altri progetti che rientrano, tutti, nella medicina narrativa».
Sostanzialmente, dunque, il percorso di narrazione «punta a personalizzare quello che è un percorso terapeutico e di cura della persona e si integra anche con l’intelligenza artificiale diventando medicina narrativa digitale creando elenchi di stimoli narrativi. Aggiungendosi anche alla telemedicina degli ultimi anni. Tutto ciò – è la chiosa del presidente – per far sentire parte integrante e parte attiva di un sistema queste persone».
stefaniasapienza@calabriainchieste.it
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