L'arrivo dei soccorsi

Si è consumato in pochi minuti il dramma che ha portato alla morte del piccolo Luca a Voghera, nel Pavese (scrive Agi). La madre, Elisa Roveda, un’impiegata di 44 anni, era sola in caso quando ha strangolato il figlioletto di un anno. A chiamare il 112 è stata la nonna, che al suo arrivo nella casa, ha trovato il nipotino che non respirava e la madre sotto shock.

Il padre del piccolo Luca, autotrasportatore, era uscito di casa un’ora prima, per andare a lavoro. I soccorritori hanno potuto solo constatare il decesso del bimbo, mentre la donna e’ stata ricoverata al Policlinico San Matteo di Pavia, dove si trova in stato di fermo. Da chiarire la dinamica della vicenda su cui indagano i carabinieri.

La tragedia ha scosso la cittadina della provincia pavese. Il sindaco di Voghera, Paola Garlaschelli, ha commentato sui social: «Rimaniamo attoniti di fronte a un bimbo strappato alla vita da un gesto terribile. Attendiamo di sapere di piu’ dalle Forze dell’Ordine sulla tragedia che questa mattina ha sconvolto la nostra città. Per ora un pensiero di dolore enorme e di vicinanza alla famiglia”.

Secondo la banca dati Eures, in Italia sono stati commessi 116 figlicidi negli ultimi sei anni: sono stati diciannove nel 2017, trenta nel 2018 (anno con il numero più alto), diciassette nel 2019, venti nel 2020, diciassette nel 2021 e tredici l’anno scorso. Sessantanove delle vittime (il 59,5%) aveva meno di 14 anni, quarantasette (il 40,5% ) più di 14. Gli autori dei figlicidi sono stati i padri in settantotto casi (il 67,2%), le madri negli altri trentotto (32,8%)

In Italia 116 figli uccisi in sei anni

In Italia sono stati commessi 116 figlicidi negli ultimi sei anni. Il dato è estratto dalla Banca dati Eures, secondo cui i figlicidi sono stati diciannove nel 2017, trenta nel 2018 (anno con il numero più alto), diciassette nel 2019, venti nel 2020, diciassette nel 2021 e tredici l’anno scorso.

Sessantanove delle vittime (il 59,5%) aveva meno di 14 anni, quarantasette (il 40,5%) più di 14. Gli autori dei figlicidi sono stati i padri in settantotto casi (il 67,2%), le madri negli altri trentotto (32,8%).

I precedenti

Da Cogne a Vieste, da Castenaso fino al bimbo di un anno strangolato a Voghera: negli ultimi vent’anni la geografia dell’orrore di madri che uccidono i loro piccoli si è tragicamente arricchita di casi che hanno riempito le cronache. Ecco i più significativi:

  • Cogne, gennaio 2002: un bimbo di 3 anni, Samuele Lorenzi, viene trovato morto in casa con ferite profonde. La madre, Annamaria Franzoni chiama i soccorsi e sostiene che qualcuno sia entrato mentre si era allontanata per un attimo dall’abitazione. Condannata a 16 anni in appello, ha scontato 6 anni in carcere e 5 ai domiciliari prima dell’estinzione della pena per buona condotta.
  • Vieste (Foggia), luglio 2004: una 33enne soffoca i propri figli, un maschio di un anno e una bimba di cinque, tappandogli la bocca con il nastro adesivo, prima di suicidarsi con la stessa modalità. I corpi vengono scoperti dal padre dei bimbi, un 37enne.
  • Castenaso (Bologna), settembre 2009: una donna di 34 anni uccide a coltellate il figlio di sei e la figlia di cinque anni e poi si suicida lanciandosi dal balcone: soffriva di depressione per l’imminente separazione marito.
  • Rovito (Cosenza), marzo 2013: una madre 43enne prende il figlio di 11 anni a scuola e lo porta in montagna dove lo sgozza con le forbici per poi tentare il suicidio.
  • Catania, giugno 2022: una madre 23enne denuncia che la figlia di 5 anni, Elena, è stata rapita. L’indomani, torchiata dai carabinieri, confessa di averla uccisa con un coltello da cucina e fa ritrovare il cadavere in un campo vicino a casa.

 

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