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Blitz antimafia “Frontiera”: condannato Agostino Iacovo, assolto Alexander Tufo

Tufo era stato condannato sia in primo grado e sia in appello a 11 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e allo spaccio di droga

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Un processo

CETRARO (Cz) – La prima sezione della Corte d’Appello di Catanzaro, prima sezione nell’ambito dell’inchiesta denominata “Frontiera”, eseguita dalla Distrettuale antimafia e finalizzata a smantellare le attività criminali del clan Muto di Cetraro, ha condannato il cetrarese Agostino Iacovo (classe 86) a 5 anni di reclusione e a una multa di 20.000 euro, assolvendo (”il fatto non sussiste”) Alexander Tufo, residente a Scalea.

Quest’ultimo era stato condannato sia in primo grado e sia in Appello a 11 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e allo spaccio di droga.

La decisione della Corte d’Appello è giunta dopo l’annullamento con rinvio ordinato dalla Suprema Corte di Cassazione, che ha riformato la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, la quale, invece, aveva confermato la decisione del Tribunale di Paola.

I due sono rimasti coinvolti nell’inchiesta “Frontiera” che ha inferto un duro colpo al clan Muto di Cetraro: servizi, spaccio, grandi opere, tutto – secondo i magistrati della Dda di Catanzaro – sarebbe passato dal clan egemone sul tirreno, quello di Franco Muto soprannominato “u luongo” e il “Re del pesce”.

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