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Trova video erotici nel cellulare dell’alunna, docente si rivolge alla Polizia postale ma è stata denunciata per violenza privata

I familiari hanno infatti puntato il dito contro la maestra, accusandola a quanto sembra di aver abusato della propria posizione e di aver rimproverato la figlia

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LATINA – Aveva trovato alcuni video erotici salvati nel cellulare di un’alunna di quarta elementare, sequestrando il telefono per poi riferire dell’accaduto prima alla preside dell’istituto scolastico e poi alla polizia postale. Ma per tutta risposta, è stata denunciata per violenza privata ed abuso d’ufficio dai genitori della bambina, gli stessi che si sono opposti alla richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero.

Protagonista della vicenda che arriva dal Lazio è una docente di scuola primaria, con l’udienza preliminare celebratasi proprio nelle scorse ore presso il tribunale di Latina. Stando a quanto riportato dai media locali, i fatti risalgono a quasi due anni fa e si sarebbero svolti in una scuola elementare del capoluogo pontino. Tutto iniziò una mattina di aprile del 2021, quando la bimba si recò in classe come ogni giorno per frequentare le lezioni.

In quell’occasione però, decise di filmare la lezione di matematica ed estrasse quindi lo smartphone, accendendone la fotocamera. Un’azione che non passò inosservata agli occhi della maestra, la quale le avrebbe ricordato il divieto di utilizzare il cellulare in classe. L’insegnante avrebbe quindi proceduto a sequestrare il dispositivo mobile, con la promessa di renderlo alla proprietaria alla fine dell’ora di lezione

Prima di posarlo in bella vista sulla cattedra però, la donna avrebbe deciso di verificare il contenuto del telefono, per accertarsi di quel che la scolara stava filmando. La sua attenzione tuttavia sarebbe presto stata attratta da alcuni dei video presenti nella memoria del cellulare: si trattava di filmati a sfondo sessuale. La maestra, giudicando tali video non idonei per una bambina di dieci anni, ha quindi consegnato il telefonino alla dirigente scolastica, informandola della scoperta. E in un secondo momento, avrebbe avvisato anche la polizia postale.

Un’azione portata a termine presumibilmente con lo scopo di tutelare la giovane alunna, ma che la famiglia della stessa non ha affatto gradito. I familiari hanno infatti puntato il dito contro la maestra, accusandola a quanto sembra di aver abusato della propria posizione e di aver rimproverato la figlia. E hanno quindi deciso di adire le vie legali, denunciandola. E intendono a quanto sembra andare fino in fondo: la procura ha infatti proposto di archiviare il caso (reputando infondate le accuse e ritenendo ineccepibile la condotta dell’insegnante) scontrandosi però con il “no” del nucleo familiare. E sotto questo aspetto la palla è passata al giudice per le indagini preliminari, che dovrà pronunciarsi a favore o contro l’archiviazione

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