La senatrice Tilde Minasi

REGGIO CALABRIA – «Sono particolarmente felice per l’inaugurazione della nuova sede dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati di Reggio Calabria. Sono felice soprattutto per il fatto che questa nuova sede sia collocata in un immobile, sito nel cuore della città, confiscato a un boss reggino».

Così, in una nota, la Senatrice reggina della Lega, Tilde Minasi

Si tratta «di una scelta dall’altissimo valore simbolico, con cui lo Stato riafferma, fortemente e pubblicamente, la propria autorità di fronte alla ‘ndrangheta, restituendo alla collettività ciò che i clan le hanno tolto e dimostrando che a comandare, sul territorio, non sono e non possono essere i capibastone».

«Colgo l’occasione per ringraziare il Ministro Matteo Piantedosi per la sua presenza in città in questa importantissima occasione e per la sensibilità che sta dimostrando verso il nostro territorio.

Purtroppo «impegni istituzionali a Roma mi hanno tenuta lontana da questo evento, che ho però vissuto comunque con piena ed emozionata partecipazione, proprio per tutto ciò che rappresenta».

Reggio e la Calabria «continueranno a giocare un ruolo fondamentale in tema di beni confiscati e in modo costruttivo, grazie alle attività dell’Agenzia che si potenziano – afferma la Senatrice – a dispetto di chi negli anni passati aveva tentato addirittura di chiudere questa sede, che originariamente fu la sede principale dell’ente».

 Anche in Commissione Parlamentare Antimafia «ci stiamo occupando di questo settore con enorme attenzione, per migliorare la legislazione in materia e rendere sempre più rapide ed efficaci le assegnazioni, così da rispondere sempre più concretamente e sollecitamente allo strapotere mafioso, che proprio dalla sottrazione dei beni accumulati illecitamente subisce un duro colpo».

Infine: «Buon lavoro dunque al Direttore, il prefetto Bruno Corda, e a tutti i dipendenti dell’Agenzia e grazie per il loro preziosissimo impegno. Andrò a visitare la nuova sede e a incontrarli personalmente non appena mi sarà possibile». 

stefaniasapienza@calabriainchieste.it

 

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