L'equipe medica che ha operato

E’ stato salvato, con un intervento in endoscopia, un neonato affetto da mielomeningocele nasale, rarissima patologia che comporta una difettosa chiusura della base del cranio, tale da provocare, durante la vita fetale, la discesa di una piccola parte del cervello all’interno del naso.

L’intervento, eseguito all’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, non avrebbe precedenti al mondo su un paziente così piccolo. Oltre al rischio di meningite, il problema maggiore era che il buco si trovava nella parte più posteriore del naso e quindi che la porzione di cervello che scendeva nel naso (molto voluminosa) ostruiva il passaggio dell’aria, provocando una respirazione sempre più difficile.

Dopo alcuni consulti con i neonatologi si è deciso di procedere con un intervento in endoscopia, pur avendo constatato che non c’erano – a livello mondiale – precedenti casi di interventi di questo tipo eseguiti prima del sesto mese di età. Il piccolo è stato operato con un intervento tecnicamente complesso da Paolo Tavormina, responsabile della di Otorinolaringoiatria pediatrica dell’ospedale, da Federica Peradotto, sua collaboratrice, e Paolo Pacca, aiuto della divisione di Neurochirurgia pediatrica.

I chirurghi hanno raggiunto il naso del neonato con fibre ottiche di diametro di 2.7 mm, che hanno permesso di monitorare in video quanto accadeva all’interno, per poi operare con microstrumenti in grado di chiudere, tramite la mucosa stessa del paziente, il foro alla base del cranio. L’intervento ha avuto esito positivo, il piccolo sta bene e presenta uno sviluppo psico intellettivo assolutamente nella norma.

 

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